Transizione ecologica, le riforme per accedere ai fondi UE
Con il governo Draghi arriva il nuovo ministero della transizione ecologica. Una serie di riforme strutturali richieste dalla’UE per poter accedere ai fondi del piano di investimenti NextGenerationEU.
All’Italia saranno destinati fondi da parte dell’Unione Europea per 222 miliardi. Il piano per ora approvato dal secondo governo Conte prevede che 69 di questi vengano destinati alla transizione ecologica.
In Italia Draghi ha scelto di mettere a capo del ministero dedicato alla transizione ecologica Roberto Cingolani, fisico e docente universitario.
Dopo Conte e lo stesso Draghi, Cingolani è l’ennesima new-entry nel mondo della politica e di nuovo un docente universitario. L’incarico è portare l’Italia verso un modello produttivo più sostenibile.
I punti della transizione ecologica
Energia rinnovabile, mobilità a emissioni zero. Magari eliminare l’utilizzo di combustibili per la mobilità al momento sembra ancora un’utopia. Ridurre le emissioni, soprattutto nelle città incrementando trasporti elettrici e piste ciclabili sembrano soluzioni più vicine da poter mettere in pratica. 18,2 miliardi sono la cifra ipotizzata per l’avanzamento di questa tipologia di interventi.
Agricoltura sostenibile ed economia circolare, eliminazione degli allevamenti intensivi, coltivazioni bio e meno utilizzo di pesticidi e prodotti dannosi per noi e l’ambiente. Riduzione dei rifiuti e provvedimenti come quello già esistente della plastic tax. L’importo più basso, 6,3 miliardi per ora, sembra essere quello destinato a questo settore.
Efficienza energetica e degli edifici, l’attuale superbonus 110% si potrebbe considerare un elemento importante per la transizione ecologica. Per saperne di più potete leggere il nostro articolo: proroga al 2022 del superbonus 110%: ecco le novità più importanti. La cifra per ora ipotizzata per queste rivalutazioni è di 29,35 miliardi.
Tutela del territorio e della risorsa idrica, per il momento e fino ad agosto le trivellazioni sul territorio nazionale sono sospese. Un divieto permanente dovrebbe essere la soluzione per il giusto passo verso il futuro. Un’ altra problematica importante per l’Italia è la dispersione delle risorse idriche. Dovrebbero essere destinati a questi progetti 15 miliardi.
Davvero una novità? Vediamoci meglio!
Francia, Spagna, Svizzera e Costarica hanno già da molto tempo i loro ministeri dedicati all’ecologia, la natura e l’ambiente.
In Italia se ne sta parlando da sabato 13/02 nel primo consiglio dei ministri con il discorso di Mario Draghi. Non si tratta però di niente di nuovo ed eccezionale neanche per il nostro paese.
La giovane Greta Thunbergh con bicicletta e cartelli è sicuramente più famosa, ma in Italia vantiamo un precursore della transizione ecologica: Alexander Langer. Politico ma soprattutto pacifista, scrittore e molto altro, Langer è stato il fondatore e leader dei verdi negli anni 80. La pace, il dialogo interfonico e l’ambiente sono sempre stati per lui argomenti molto importanti a cui ha dedicato tutte le sue energie.
Più recentemente, un ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare esiste già. Lo scopo del ministero è il medesimo della transizione ecologica: attuazione di politiche ambientali. Il ministro preposto dal 2018 fino al 13/02/2021 è stato il politico e militare laureato in scienze agrarie, Sergio Costa.
Insomma, questa grande e rivoluzionaria proposta arrivata a Draghi dai grillini, di ecologico sembra avere solo il fatto di essere riciclato.
E’ il momento da parte di tutte le fazioni politiche di lavorare seriamente e in sinergia per il futuro dell’ambiente. Come disse Langer: gli ecologisti non sono né di destra, né di sinistra.
Il pianeta ha bisogno di azioni concrete, non di belle frasi e facce sorridenti.
