Il premio innovazione UE va al progetto italiano Remote
Il progetto italiano Remote ha vinto il premio come miglior progetto di innovazione nel settore dell’energia rinnovabile. A Bruxelles infatti dal 22 al 26 giugno si è tenuta la settimana europea per l’energia sostenibile, edizione 2020 dell’Eusew Awards.
L’innovazione del progetto Remote
Il progetto Remote (Remote area Energy supply with Multiple Options for integrated hydrogen-based Technologies) aiuta le comunità a diventare autosufficienti nella produzione di energia, immagazzinando l’energia prodotta in eccesso.
Finanziato da Horizon 2020, Remote è stato già avviato in Italia, Grecia e Norvegia. La tecnologia sviluppata è in grado di stoccare energia da qualsiasi fonte rinnovabile, dall’eolico alle biomasse. Questo ridurrebbe l’uso di combustibili fossili del 95-100% in località limitrofe.
La tecnologia si basa su sistemi a idrogeno ed elettrochimici (batterie), in grado di immagazzinare l’eccesso di energia prodotta, in modo da utilizzarla nei momenti in cui cala la produzione dell’impianto. Ad esempio nelle giornate più nuvolose, l’energia immagazzinata può servire per far fronte alla domanda di energia delle comunità locali.
Come ha dichiarato Domenico Ferrero, del Politecnico di Torino, “è possibile integrare l’energia rinnovabile intermittente con quella proveniente da sistemi a idrogeno ed elettrochimici. Stiamo testando il nostro concetto in una grande varietà di condizioni meteo, dalla rovente Europa meridionale alla ventosa e fredda Scandinavia. Ci aspettiamo che in tutti i siti sia possibile una sostituzione quasi completa dei combustibili fossi”. Si tratta quindi di una vera innovazione a sostegno dell’ambiente.
Test del progetto Remote
Ad oggi sono quattro i siti del progetto Remote, due in Italia, uno in Grecia e uno in Norvegia. Nello specifico uno a Ginostra, piccola città sull’isola di Stromboli, ad Ambornetti, in provincia di Cuneo, ad Agkistro in Grecia e sull’isola di Froan in Norvegia.
In questi siti Remote immagazzina l’energia solare, quella idroelettrica e quella eolica, oppure quella proveniente da un mix di fonti rinnovabili.
“Molte persone sono felici di non dover più dipendere dai generatori diesel e di risparmiare sui costi, grazie alla possibilità di immagazzinare l’energia rinnovabile” ha dichiarato Ferrero. ”In Norvegia, grazie al nostro sistema, possono evitare di sostituire il cavo sottomarino, a Ginostra è possibile ridurre l’impatto dell’inquinamento da generatori diesel in una riserva naturale protetta”.
Migliorare la sicurezza energetica e l’autosufficienza delle aree limitrofe sarà l’obiettivo del progetto. Un progetto innovativo a sostegno dell’ambiente che ci circonda.
