Gli scarti delle acciaierie riducono i costi del solare termodinamico

Ogni anno circa 20 milioni di tonnellate di scarti di acciaio sono prodotte in tutta l’Europa. Da oggi è possibile riutilizzare questi scarti per lo stoccaggio di energia termica dell’impianto solare termodinamico. È un risultato ottenuto dall’ultima ricerca condotta da Enea, in materia di economia circolare a sostegno della campagna “Rifiuti zero”. Infatti più del 75% degli scarti di acciaio ogni anno viene riutilizzato nel campo dell’edilizia e della cantieristica stradale. Il restante 25% però resta stoccato negli impianti di produzione o addirittura smaltito in discarica.

Costi della produzione del solare termodinamico notevolmente ridotti

Luca Turchetti, ricercatore della Divisione Solare Termico, Termodinamico e Smart Network di Enea, ha spiegato che “per questo progetto abbiamo sostituito una parte dei sali fusi, utilizzati dall’impianto solare termodinamico per accumulare energia termica ad alta temperatura, con scarti d’altoforno opportunamente riprocessati”.

Inoltre “grazie a questa sperimentazione, abbiamo messo a punto un sistema a basso costo per l’accumulo di energia termica, che potrebbe aprire la strada alla diffusione del solare termodinamico, una tecnologia “100% verde” in grado di disaccoppiare la fase di produzione di energia termica da quella di conversione in elettricità e, quindi, di produrre corrente elettrica in base alle richieste della rete anche in assenza della radiazione solare”

La ricerca ha pertanto portato molteplici vantaggi: ridotto i costi associati alla tecnologia del solare termodinamico e prodotto energia elettrica in modo sostenibile. Questo grazie al riciclo degli scarti industriali, destinati in alternativa al deposito in fabbrica o alla discarica.

Come il riciclo degli scarti delle acciaierie aiuta anche l’ambiente

Il settore energetico è uno dei quattro ambiti di sperimentazione del progetto Reslag, che sostiene e punta a produrre acciaio “near-zero-waste”. Gli altri settori si occupano di recuperare il calore nell’industria siderurgica, di produrre materiali ceramici refrattari ed estrarre i metalli ad alto valore aggiunto.

In ambito ambientale il riciclo degli scarti delle acciaierie, comporta una riduzione di materia prima utilizzata (20%), di energia consumata (20%) e di CO2 non emessa (fino a 70 kg per tonnellata di acciaio prodotto). La svolta è trasferire questa innovazione all’industria, come per il prototipo di solare termodinamico realizzato e testato durante il progetto in Spagna.

Ad oggi Reslag, finanziato dal programma Ue Horizon 2020 con circa 9 milioni di euro, conta 19 partner tra cui ENEA, di 8 paesi, ovvero Spagna, Germania, Svizzera, Regno Unito, Francia, Italia, Finlandia e Marocco.

[blockquote align=”none” author=”Barry Commoner”]L’uso corretto della scienza non sta nel conquistare la natura, ma nel vivere in essa[/blockquote]
Published On: 14 Ottobre 2019Categories: RinnovabiliViews: 4