Usa: entro il 2030 taglio emissioni del 52%
Ad annunciarlo è Joe Biden, gli Stati Uniti entro il 2030 taglieranno le emissioni inquinanti del 50%-52%. Con questo annuncio gli USA raddoppiano la posta in gioco rispetto ai livelli pre-industriali, alzando l’asticella.
Era dall’amministrazione del ex presidente Obama che non accadeva, in tale occasione si era previsto una riduzione del 25-28% entro il 2025.
Un annuncio che arriva in occasione della Giornata della Terra, durante i saluti iniziali del summit virtuale sul clima. Summit che si è svolto alla Casa Bianca, riunendo 40 leader proprio per far crescere l’ambizione collettiva nelle azioni di contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici.
Il taglio delle emissioni
L’obiettivo di Joe Biden è quello di portare nuovamente gli Stati Uniti leader su scala globale.
In seguito all’uscita del presidente Trump dall’Accordo di Parigi, gli Stati Uniti non possono più perdere altro tempo, ma essere d’esempio per tutti gli altri Paesi.
Il clima, d’altra parte, è uno dei punti chiave dell’amministrazione del nuovo presidente degli Stati Uniti. Solo a poche ore dal suo incarico aveva già firmato, come promesso, per rientrare nell’Accordo di Parigi.
Come ha ben detto Biden alla BBC, “questo è il decennio decisivo”. Aggiungendo che “i passi che i nostri paesi compiranno da questo momento a Glasgow porteranno il nostro mondo al successo”, riferendosi al vertice delle Nazioni Uniti sul clima. Vertice che si terrà nella città delle Lowlands scozzesi a fine di quest’anno.
Infine ha aggiunto che “questo è un momento di grandi opportunità”.
Gli obiettivi degli altri Paesi
Così come gli Usa anche il Giappone alza l’asticella. Stando alle dichiarazioni del primo ministro Yoshihide Suga, il Paese punterà a ridurre le emissioni inquinanti del 46% entro il 2030. Un obiettivo che è aumentato rispetto alle ultime dichiarazione che ammontava al 26%. Secondo il primo ministro rimane prioritario rendere le città sempre più verdi.
Il segretario generale delle Nazioni Unite. Antonio Guterres, dopo aver elogiato l’annuncio del presidente americano, ha parlato di come costruire una “coalizione clima-zero”. Per poter eliminare l’uso del carbone ci dovrebbero essere più finanziamenti a sostegno dei paesi sviluppati per porre fine alla cosiddetta “guerra con la natura”. Secondo Guterres “siamo sull’orlo dell’abisso, dobbiamo garantire che il prossimo passo sia nella giusta direzione”.
L’intervento del presidente cinese Xi Jinping, successivo a quello del generale, si è incentrato sulla questione del vivere in armonia con la natura. Questo Summit è stata l’occasione per sottolineare le promosse climatiche del Paese cinese. Tra le più importanti abbiamo infatti il passaggio a fonti energetiche sostenibili e il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2060.
Secondo il presidente Xi “la Cina non vede l’ora di lavorare con la comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti”.
Infine il presidente della Gran Bretagna, Boris Johnson ha commentato che “possiamo ricostruire meglio, costruendo in maniera più verde”. Aggiungendo che saranno creati posti di lavoro compatibili con la lotta al riscaldamento globale.
Inoltre entro il 2035 il Regno Unito ridurrà le proprie emissioni del 78%, rispetto ai livelli del 1990. Infine il sesto Carbon Budget britannico limita il volume dei gas serra emessi in un periodo di cinque anni dal 2033 al 2037.
Tutti obiettivi che ci fanno ben sperare per avere un concreto cambiamento ed essere sulla giusta strada.
