Ridurre il traffico con la ciclabilità urbana
La pandemia ha sicuramente rivoluzionato la mobilità urbana. Questo perché, nel pieno rispetto di tutte le normative sul distanziamento sociale e conseguenti precauzioni, l’accesso ai trasporti pubblici è stato ridotto. Questo non cambierà a breve termine. Il rischio è quello di dirottare milioni di lavoratori, soprattutto ora nella fase 2 e successive, ad utilizzare mezzi privati. Aumenterebbe quindi il traffico e l’inquinamento atmosferico.
Quali soluzioni adottare per evitare o ridurre questo problema?
La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, insieme ad enti e associazioni sostengono e promuovono la ciclabilità urbana.
La ciclabilità urbana
Utilizzare dunque la bicicletta come mezzo di trasporto alternativo alla mobilità pubblica e all’auto privata. Tanti sono i paesi europei e non, che hanno potenziato e investito sulla ciclabilità. Inoltre anche su tutti i servizi, che possono favorire l’impiego della bicicletta, come mezzo di trasporto urbano.
Esempi sono Budapest, Vienna, Città del Messico, Berlino, Londra Bogotà, Philadelphia, Vancouver e molte altre. Sono tutti esempi di città che hanno promosso l’utilizzo della bicicletta, sia perché l’esercizio fisico migliora lo stato di salute e rende le persone meno vulnerabili al virus, sia perché le due ruote possono dare un grande contributo alla limitazione dell’inquinamento atmosferico, far risparmiare tempo e denaro.
Sarebbe quindi opportuno sviluppare percorsi pedonali e corsie ciclabili in sola segnaletica, strade residenziali a 10 km/h aperte ai pedoni, strade scolastiche e soluzioni atte a favorire l’intermodalità. Questo perché, scaglionare le entrate e le uscite dei lavoratori o implementare lo smart working, non basterebbe a garantire il distanziamento sociale e ridurre l’inquinamento atmosferico.
Vantaggi nell’utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto
Il passaggio alla bicicletta, come mezzo di trasporto, non è così problematico. Le persone anziane o con problemi di salute potrebbero optare per le biciclette a pedalata assistita. I lavoratori grazie alle biciclette pieghevoli potrebbero lasciare fuori il centro delle città le auto e poi spostarsi in bici.
Come ha ben detto, il presidente della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Alessandro Tursi, “oggi, più che in passato, scegliere la bicicletta significa compiere un atto di responsabilità verso gli altri”.
Uno studio ci conferma che muoversi in bicicletta ha notevoli benefici, sia in termini di tempi di percorrenza, soprattutto se sviluppata l’intermodalità, che risparmio economico.
Forse il maggior ostacolo a questo punto è che la bicicletta non sia percepita come un mezzo di trasporto quotidiano, ma solo come uno svago da tempo libero. Al contrario, invece, l’automobile è vista come uno status simbol.
Queste nuove regole sul distanziamento sociale e la necessità di agevolare la viabilità urbana può portare cambiamenti e promuovere la ciclabilità urbana. La stessa Organizzazione Mondiale della Salute consiglia, durante questo periodo di emergenza, di spostarsi in bicicletta, a piedi o con la micromobilità elettrica.
In Italia alcune città stanno già prendendo provvedimenti per agevolare la mobilità ciclistica, come Milano e Bologna, attraverso infrastrutture temporanee, nuovi percorsi ciclabili e interventi urbanistici entro fine anno.
Chissà se tale emergenza non sia un’opportunità per scommettere sulla mobilità ciclabile su scala globale. Farebbe bene non solo alla nostra salute ma anche all’ambiente.
