Quanti alberi servono per compensare le emissioni emesse da una città?

È ormai a tutti noto che gli alberi sono fondamentali perché rappresentano i polmoni della natura. Sono di straordinaria bellezza, ma soprattutto lavorano silenziosamente per rendere l’aria che respiriamo più pulita.

Il processo naturale di tutte le piante che, assorbono l’anidride carbonica e rilasciano ossigeno, non solo ci fornisce aria pulita ma immagazzina anche l’anidride carbonica, che contribuisce al riscaldamento globale.

Tutti i paesi del mondo sono in corsa per cercare soluzioni per ridurre i gas serra. Risultato come tutti sappiamo delle attività umane, dal guidare i veicoli alla produzione di prodotti. Sicuramente i veicoli elettrici, le energie rinnovabili, attraverso i pannelli solari, l’energia eolica ed idroelettrica, rientrano tra le possibili soluzioni. Gli alberi però possono dare un grosso contributo.

 

L’utilità di piantare gli alberi

Dall’ultima ricerca effettuata da Compare The Market, si evidenzia il numero di alberi che le capitali di tutto il mondo dovrebbero piantare ogni anno per compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte. Questo studio si basa sulle informazioni disponibili sul set di dati Global Carbon Atlas Global City Emissions, che misura i livelli di emissioni.

Sebbene le grandi città stiano lavorando per invertire, rallentare e fermare l’emissione di anidride carbonica, qual è il numero stimato di alberi che servirebbe per controbilanciarle?

Quali sono i paesi con minor impatto ambientale e quali invece contribuiscono maggiormente?

Stando alla ricerca l’Asia ha ben cinque capitali che emettono più anidride carbonica in atmosfera. Pechino, Singapore, Hong Kong, Tokyo e Seoul, emettono complessivamente 219.506.539 tonnellate di anidride carbonica all’anno.

Le città dovrebbero piantare circa 43.901.308 alberi ogni anno per compensare tali emissioni. Nello specifico Pechino dovrebbe piantare 15.020.976 alberi, seguita da Singapore con 9.366.336 e Hong Kong con 8.975.292. Tokyo infine ha bisogno di un offset di 5.522.200 alberi e Seoul 5.016.504.

La ricerca valuta le emissioni dei trasporti, industriali, dei rifiuti e delle centrali elettriche locali all’interno di ogni città.

Le altre 5 città nella top 10 sono Istanbul, Lagos, Santiago, Londra e Città del Messico.

 

Carbon neutral

Secondo il portavoce per l’energia di Compare The Market “diventare carbon neutral è un obiettivo essenziale per i paesi di tutto il mondo. Man mano che arrivano gli impegni per raggiungere questo obiettivo entro il 2050 e oltre, è necessaria un’azione immediata. Gli alberi possono compensare le emissioni, assorbono la CO2, sostenendo l’ecosistema e la fauna selvatica”.

Il calcolo del numero necessario degli alberi si basa sulle informazioni ricavate dal calcolatore delle emissioni di anidride carbonica di Carbonify.com. Le stime si basano sul presupposto che cinque alberi piantati possano ripulire ogni tonnellata di anidride carbonica prodotta.

Secondo lo studio “un albero piantato nei tropici umidi assorbe in media 22 kg di CO2 all’anno per 40 anni. Man mano che gli alberi crescono, competono per le risorse e alcuni possono morire o essere distrutti. Non tutti raggiungeranno il loro pieno potenziale di assorbimento di CO2”.

In Islanda, Reykjavik, è stata la capitale con meno emissioni di CO2, pari a 346.630 tonnellate di CO2 all’anno. La città comunque per compensare la sua impronta dovrebbe piantare 69.326 alberi.

La Nuova Zelanda è al secondo posto per il controllo delle emissioni di CO2 annue pari a 621.179 tCO2. La città di Wellington dovrà pertanto piantare 124.236 alberi all’anno per neutralizzare il tutto. Al terzo posto si è classificata Basilea, in Svizzera, con 156.786 alberi da piantare per compensare la sua impronta di 783.932 tCO2.

Sicuramente per poter ridurre le emissioni e azzerarle dovremmo combinare diverse azioni, ovvero piantare alberi, puntare sull’energia rinnovabile, ridurre i nostri sprechi e riciclare.

Published On: 10 Settembre 2021Categories: Ambiente, Animali & BiodiversitàViews: 5