La spesa ecosostenibile e sana (parte 2)
Continua la nostra rubrica informativa sulla spesa ecosostenibile e sana, anche in questa parte 2 troverete consigli suggerimenti e accortezze che possono fare la differenza. Nell’articolo precedente la spesa ecosostenibile e sana, vi abbiamo parlato di: uova, latte, olio e burro.
Piccole attenzioni nei gesti quotidiani, possono portare grandi cambiamenti per il futuro del pianeta e di tutti coloro che lo abitano.
Il mondo degli allevamenti, soprattutto delle galline, è già notevolmente cambiato. Le aziende di allevamento e agricole mostrano sempre maggior impegno nell’interesse dell’ambiente e degli animali. Questo perché le persone rivolgono sempre più interesse, nella tipologia di allevamento delle galline che producono le uova.
Una maggior consapevolezza all’acquisto è quindi la base di partenza, per la giusta attenzione da parte di produttori, allevatori e agricoltori.
L’etichetta guida alla spesa “italiana”
Gli alimenti come burro, yogurt, formaggi e latticini in generale restano nella fase di sperimentazione con le etichette.
Cosa vuol dire? Le norme europee non prevedono la dichiarazione di origine e provenienza di un determinato prodotto alimentare, il decreto è italiano in fase di sperimentazione e resterà in vigore fino a Dicembre 2021. Stesso discorso per pasta, riso e sughi di pomodoro, se quindi fino a tale data andate a cercare la provenienza di questi alimenti, la troverete sicuramente.
Per tutti gli altri prodotti alimentari per cui non è obbligatorio specificarne la provenienza, vi consigliamo comunque di guardare l’etichetta. Se un prodotto è italiano, il produttore ci terrà a farlo sapere.
Pasta e riso
Come appena accennato, pasta e riso rientrano tra quegli alimenti che devono per legge indicare il paese di provenienza della materia prima.
Se siete convinti che sia sufficiente comprare un marchio italiano per avere la certezza di aver acquistato italiano, vi sbagliate di grosso. La maggior parte dei produttori di pasta italiani utilizzano grano proveniente dall’unione europea o addirittura extra UE.
la vostra accortezza non deve limitarsi sul dove viene prodotta e confezionata la pasta o il riso, ma da dove arriva il grano e il cereale utilizzato.
Molti marchi scelgono di creare più linee e quando si tratta di pasta 100% italiana, il prezzo è leggermente più alto, questo a causa dei maggiori controlli e della maggiore qualità del prodotto finale.
Passata e sughi di pomodoro
Anche in questo caso vi sarà sufficiente leggere l’etichetta per scoprire la provenienza dell’alimento dall’origine del prodotto.
Oltre al paese di provenienza del prodotto in questo caso, bisogna porre attenzione al contenitore. Se dovete scegliere tra vetro, lattina e carta senza alcun dubbio preferite il vetro. Il problema riguarda il bisfenolo A: una sostanza chimica tossica, utilizzata per la produzione di plastiche, resine e lattine. Si trova praticamente quasi ovunque, almeno dove è possibile cerchiamo di evitarla.
Sale e zucchero
Questi due alimenti a cui magari non diamo troppa attenzione sono in realtà superflui per la cucina.
Non esiste una soluzione a impatto 0 e considerando che ogni alimento, possiede già il giusto sapore, dovremmo imparare a limitare l’utilizzo di entrambi.
Negli ultimi anni sono state proposte nuove tipologie di sale e zucchero, potremmo definirle più mode che reali alternative per la salute. Il sale migliore per noi e l’ambiente non deve contenere additivi, motivo per cui si potrebbe addirittura scartare quello iodato. La spiegazione è semplice, ogni processo di lavorazione, oltre ad avere un impatto sull’ambiente può rilasciare sostanze nocive per il nostro corpo. Il caso appunto del sale iodato, che comporta il beneficio della giusta assunzione di iodio ma, ovviamente attraverso una lavorazione chimica. A voi la scelta quindi!
Se proprio non riuscite a rinunciare neanche allo zucchero la soluzione potrebbe essere di sostituirlo con il miele, naturale e ottimo per la salute. Da preferire poi, se proprio zucchero dev’essere, quello di canna integrale. Non lasciatevi ingannare, è possibile riconoscerlo dal colore scuro e dalla consistenza simile a sabbia, con l’accortezza che sia equo solidale!
