La Regina morta, lunga vita al Re
Il nostro saluto ai due Re, affidato alla celebre espressione, conosciuta ai più per la seconda parte: “La Regina morta, lunga vita al Re” modificato al femminile nel primo caso.
Potrebbe sembrare poco sensibile inneggiare al nuovo Re immediatamente alla morte del precedente, ma un trono non può restare vacante.
Per questo motivo da sempre, ogni erede al trono alla morte del proprio genitore, giovane o anziano che fosse doveva farsi forza e mostrarsi al popolo: degno, fiero e forte.
Che la carica arrivasse in età adulta, nel fiore degli anni o in piena infanzia, l’erede al trono doveva subito mostrarsi in pubblico per essere acclamato. Per questo motivo ogni erede al trono veniva preparato al suo compito fin dalla nascita. L’educazione di un futuro Re non riguarda soltanto la cultura, ma anche il suo comportamento.
Un Re è da sempre una guida o comunque un punto fermo, una certezza per il suo popolo. Per il suo popolo appunto, non per il mondo intero.
Con la morte della Regina Elisabetta, per la quale si attende l’arrivo di circa un milione di persone, 30 ore di fila per renderle omaggio, l’arrivo di presidenti da ogni parte del mondo non ci può essere però solo cl/amore.
Il tempo passa, ma la storia rimane nella memoria delle persone, sui libri, ma anche nei cuori. La dolce nonnina che da anni ormai, si batteva per la salvaguardia del nostro pianeta era prima di tutto una Regina.
Essere un Re richiede imparzialità, prendere decisioni importanti che rappresentino il proprio ruolo e il proprio paese. Nella storia buia inglese della Regina Elisabetta, questo ruolo si può riassumere in una parola: colonizzazione.
Alla sua morte, molti discendenti di coloro che hanno subìto la colonizzazione in Africa, hanno voluto ricordare le oppressioni, il razzismo e i genocidi.
Regina ELisabetta, i figli Re Carlo e il cambiamento
Se la Regina Elisabetta ha influito in modo molto più determinante sul colonialismo, rispetto ad altri monarca, quest’epoca potrebbe finire con il figlio Re Carlo.
Bisogna ricordare di questa sovrana, oltre al colonialismo la grande amicizia con il più grande combattente per la libertà e i diritti umani, Nelson Mandela.
La stessa Regina Elisabetta in un recente discorso affermò “ho vissuto abbastanza a lungo da sapere che le cose non rimangono mai le stesse troppo a lungo”.
E’evidente a tutti, che con il passare degli anni anche l’ultima vera monarchia rimasta al mondo, sia sulla strada del cambiamento.
Il vissuto Di Re Carlo potrebbe portare il regno ad una società nuova, abbandonando le vecchie regole e magari ammettendo e scusandosi per i vecchi errori.
Nei suoi ultimi anni di vita, la Regina aveva minato le basi per un’evoluzione a favore del pianeta. Mettere da parte le pellicce, tanto amate in gioventù. Il discorso ai leader della Cop 26, per compiere azioni reali e combattere il cambiamento climatico. I Queen’s Awards for Enterprise, i più alti riconoscimenti ufficiali dello UK per il successo aziendale, dove negli ultimi anni si è puntato sulla sostenibilità ambientale.
Pensieri e azioni ambientalisti della Regina che sembrano trovare terreno fertile in suo figlio Re Carlo, ambientalista impegnato in questa lotta dal 1970.
Ci auguriamo quindi, che il peso di questa corona possa ora influire in modo concreto sulle azioni per aiutare il pianeta, non soltanto a parole, ma come diceva la Regina madre, con azioni concrete.
