La pioggia artificiale salverà il pianeta?
Pioggia artificiale per contrastare smog e alte temperature, è questa la soluzione che salverà il pianeta?
Tra fine Giugno e inizio Luglio è stato il Canada ad aver registrato temperature da record che sfioravano i 50 gradi. La settimana scorsa, temperature simili sono state registrate negli Emirati Arabi.
La notizia è circolata ovunque, ma questa volta ciò che più ha fatto parlare, sono state le piogge torrenziali che hanno seguito le giornate di fuoco.
Divina provvidenza, magia nera, fortuna, cambiamenti climatici? Nulla di tutto ciò, la risposta è appunto una pioggia artificiale indotta dall’uomo.
Non solo gli Emirati però, altre nazioni come: Cina, Stati Uniti, Russia, Marocco, India e Australia utilizzano il metodo delle piogge artificiali per combattere smog e siccità.
Il metodo ha un nome ben preciso, si chiama cloud seeding ed è una tecnica che punta a cambiare le quantità e il tipo di precipitazioni atmosferiche.
In Italia qualcuno avrà sentito parlare di pioggia artificiale, qualche anno fa sul piccolo schermo. Pier Luigi Ighina presentò una macchina in grado di modificare le nuvole e ne spiegò il funzionamento. In base all’energia prodotta dal suo macchinario, le nuvole potevano allontanarsi o avvicinarsi e di conseguenza, provocare la pioggia. Nonostante le dichiarazioni di Ighina, il funzionamento di questa macchina non fu mai mostrato a nessuno.
Non ci sono dubbi invece, sul lavoro ispirato dal chimico e meteorologo Vincent Schaefer. Nel 1946 il ricercatore, modificò le nuvole delle montagne del Berkshire, seminandole con ghiaccio secco.
Ciò che fa nutrire speranza in questa tecnica è proprio Schaefer, oltre ad essere un genio autodidatta era un vero amante della natura, già molto attento all’impatto dell’uomo sull’ambiente e alla salvaguardia di quest’ultimo.
La semina delle nuvole e la pioggia artificiale
Lo stesso nome della tecnica, definisce il processo che sta alla base della pioggia artificiale: cloud nuvola, seeding semina. Quel lavoro iniziato più di 70 anni fa da Schaefer è stato portato avanti dagli scienziati ed è oggi a disposizione delle grandi nazioni.
Razzi lanciati da terra o aerei che sorvolano una determinata zona, rilasciano nell’atmosfera ghiaccio secco o ioduro d’argento. In questo modo si creano nuclei, intorno al quale può condensarsi il vapore acqueo.
Il successo di questa operazione, diventa maggiore se sono già presenti delle nuvole. Ecco spiegato in poche parole, iil costoso è complesso metodo, della semina delle nuvole.
Non solo pioggia in realtà, ad oggi con queste tecniche sembra possibile controllare diverse situazioni climatiche.
- Le nevicate, per scopi prevalentemente turistici.
- La nebbia, diradandola in determinate zone o momenti precisi, per questioni di sicurezza o per la buona riuscita di un evento.
- La grandine, controllandone il ridimensionamento dei chicchi, per evitare danni a colture, cose e persone.
Il controllo del clima
Dai riti delle prime società agricole che si affidavano a sacrifici, danze e processioni per evocare la pioggia, l’uomo ha fatto passi da gigante sul controllo del clima.
Il governo Cinese ha dichiarato che entro il 2025, sarà pronto il progetto per controllare il clima su circa il 57% della superficie totale della nazione.
L’obiettivo è quello di scongiurare disastri come siccità e grandine, intervenire in caso di incendi indomabili e soprattutto, combattere un’altra piaga che ancora affligge parte del nostro pianeta: la fame nel mondo.
Con fini così ammirevoli e altruisti, non possiamo che sperare nel buon esito per il futuro di questa tecnica.
Resta da capire, se manovrare madre natura a nostra discrezione potrà rivelarsi davvero, un aiuto al pianeta alle persone e alla natura stessa.
Noi ce lo auguriamo vivamente!
