La befana: l’erede della Grande Madre, protettrice della natura
Come ogni anno da circa cinquecento ormai, il 6 gennaio arriva la befana: l’erede della grande Madre, protettrice della natura, tutta Italiana!
Nel resto del mondo, laddove si festeggia il 6 gennaio: Francia, Germania, Spagna o Romania i protagonisti sono sempre i Re. La befana è quindi un’esclusiva tutta italiana e le sue origini sono molto più antiche e misteriose di quanto si creda. Le prime tracce scritte, che si riferiscono a lei, si trovano nelle rime dello scrittore Agnolo Fiorenzuola.
La figura della befana era inizialmente riconosciuta in alcune regioni italiane, si è poi diffusa nel tempo in tutta la penisola.
Epifanio di Salamina vescovo e scrittore del 300, racconta dell’epifania. Il termine greco epiphàneia significa manifestazione della divinità, nello specifico “apparire dall’alto”. Epifanio si riferiva quindi alla nascita di Gesù e al battesimo celebrato esattamente 12 giorni dopo il Natale.
Il nome befana, deriva dalla corruzione lessicale della parola epifania e le sue origini hanno radici e caratteristiche pagane, molto più antiche della tradizione cristiana.
Inutile raccontarvi come si presenti oggi nell’immaginario collettivo questa famosa vecchietta: vestita con abiti logori e malconcia, il riferimento per gli antichi era legato all’anno ormai vecchio è finito. Un anno che se ne va insieme alle ultime feste, per lasciare il posto al nuovo che arriva.
La storia e le origini
Dopo avervi raccontato storia e usanze del capodanno, vi raccontiamo le origini di questa manifestazione che comprende il periodo del capodanno.
Il solstizio d’inverno era un periodo molto importante, in particolare il 25 dicembre è da sempre associato alla nascita delle divinità di molte religioni dal Sol Invictus a Gesù. Il ritorno della luce e della rinascita.
I 12 giorni che seguono questa data erano considerati altrettanto mistici e rilevanti. Per questo motivo e non a caso, il giorno dell’epifania è stato fissato 12 giorni dopo il 25 Dicembre. Gli antichi consideravano che in questo lasso di tempo, l’anno vecchio fosse definitivamente morto, ma il nuovo dovesse ancora nascere.
Al termine di questi 12 giorni il caos terminava e un nuovo ordine il nuovo anno poteva finalmente arrivare.
In questa giornata, la Dea Frigg con la sua ancella volavano sulle case e sui campi per proteggere l’agricoltura, il bestiame, le case e controllare che tutto fosse in ordine. Frigg era la Grande Madre creatrice del tutto, colei che dava vita alla natura, custode dell’antica saggezza e della sapienza femminile, la più brava tra le filatrici. Il fatto stesso che questa Dea venisse associata alla filatura e fosse considerata la prima tra queste, potrebbe spiegare la scelta della calza come tipico dono della befana.
La Dea Frigg e la sua ancella, erano solite lasciare dei doni. Sembra evidente che la tradizione dell’odierna befana si rifaccia a questa e alle altre Dee che rappresentavano e custodivano la natura.
Con l’avvento del Cristianesimo e l’avversione verso gli antichi culti, tutto ciò che non poteva essere sradicato come cultura, venne sostituito. Frigg poteva essere rappresentata come splendida giovane o simpatica vecchietta. Nella trasformazione a moderna befana, gli evidenti connotati di una strega rappresentavano alla perfezione il vecchio che lascia il posto al nuovo.
Befana, eppure sembra strega
Se ci pensate bene, a guardarla attentamente, questa simpatica vecchietta ha molto in comune appunto con le streghe, ma voi non lasciatevi ingannare. La befana quella vera, ha delle caratteristiche ben precise e noi vi spieghiamo come riconoscerla.
La scopa: entrambe la cavalcano per volare sopra i tetti, attenzione però, la befana tiene le ramaglie davanti a sé!
Entrambe coprono il capo! Ovviamente volare di notte nel cielo potrebbe portare come conseguenza un brutto mal di testa, ma la befana sceglie un fazzoletto da legare sotto il mento.
Entrambe sono collegate agli inferi. Le streghe, al ritorno dei morti sulla terra. La befana, al sole che scende agli inferi nel solstizio d’inverno, ma se le streghe sono cattive la befana è buona.
Entrambe vengono arse sul fuoco. Le streghe venivano liberate dal maligno che le possedeva, proprio con il fuoco. La befana, rappresentata da un fantoccio, in molti paesi si brucia in un falò.
Per concludere potremmo accennare al fatto che, per quanto i Cristiani abbiano preferito assimilare il culto di queste antiche Dee pagane, la considerazione per queste era sempre scarsa, associabile a demoni e streghe. Rappresentare quindi la Dea Frigg nella sua versione più malconcia e scadente, si rivelò il modo migliore per non darle troppa importanza e allo stesso tempo, rappresentarla per come i cristiani la vedevano.
