In vacanza senza compiti

Potrebbe presto diventare realtà e un lontano brutto ricordo, tra non molto infatti riusciremo ad andare in vacanza senza l’assillo dei compiti.

Il dibattito sull’utilità di assegnare compiti a casa non è nuovo e si trovano sostenitori dell’una e dell’altra parte, tra pedagoghi e psicologi.

Certo è, che per rendere utili i compiti assegnati a casa, sono necessari due fattori.

Il primo: insegnare ai ragazzi un metodo per creare la magia del saper fare e  poi riuscire, il secondo: controllare con attenzione ed interesse il lavoro che hanno svolto, per dare il giusto merito o eventualmente rimediare alle eventuali lacune. 

Senza queste due importanti azioni, da parte della scuola o della famiglia i compiti assegnati a casa, potrebbero rivelarsi inutili. Non solo, addirittura influirebbero accentuando le differenze, sui ragazzi seguiti con meno costanza.

Se i vostri voti non sono dei migliori, consolatevi quindi considerando che la colpa potrebbe non essere solamente vostra.

Secondo uno studio dell’università dell’Illinois, i primogeniti hanno un quoziente intellettivo più alto rispetto agli altri figli, anche se la differenza è talmente minima da risultare impercettibile. 

Ad influire in modo più significativo, è  invece l’attenzione e l’entusiasmo che i genitori riversano sul primogenito. Secondo i tanti studi condotti in diverse nazioni, il primogenito è più bravo nei risultati scolastici, rispetto agli altri figli.

Le aspettative dei genitori verso il primo figlio sono più alte e lo stesso, vive con particolare ansia le attività in cui si cimenta, mettendoci maggiore attenzione e perseguendo risultati migliori. Da sola questa situazione potrebbe rendere i compiti a casa, un lavoro più o meno utile a seconda delle aspettative genitore/figlio.

Certo ad influire non è soltanto l’ordine di nascita. Secondo i ricercatori a fare la differenza oggigiorno è anche l’età dei genitori in cui fanno i figli e  il rango sociale, in generale o nel momento in cui nasce il  figlio ancora “unico”.

Tra i benefici dello svolgere i compiti a casa, rientrerebbero quindi lo stimolo e la curiosità che viene instillata nei ragazzi, ma solo se questa viene da qualcuno instillata! 

I risultati con i tanti compiti per casa

Dai risultati delle ultime prove invalsi (2022) sappiamo che il 66% degli studenti raggiunge il livello base di italiano e il 54% quello base di matematica. Il tutto in calo rispetto al 2019, di 4 e 8 punti rispettivamente per materia.

Addirittura in Campania, Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata e Sardegna non si raggiunge neanche il livello base.

Eppure secondo un recente studio dell’OCSE, l’Italia è al quinto posto per n numero di ore settimanali trascorse a svolgere compiti a casa, ben 8.7!  Prima di noi: Cina con 13.8, Russia 9.7, Singapore 9.4 e Kazakistan con 8.8.

Insomma, sembra evidente che per raggiungere  risultati serva a poco passare le giornate sui libri. Lo confermano anche gli scienziati: lavorare tanto oltre a non essere utile, potrebbe addirittura rivelarsi controproducente.

E’ di questo parere anche la preside Elena Biondi, del Donatello di Roma, che in una lettera destinata ai suoi studenti si è raccomandata sui compiti da svolgere a casa durante l’estate. 

In una lista nella quale non si fa nessun riferimento a operazioni, analisi grammaticali o traduzioni, ha invitato i suoi studenti ad altro. Socializzare, stare in famiglia, divertirsi, essere attenti, curiosi e collaborativi, in una sola parola a vivere! Vivere davvero e non attraverso uno schermo!

E per voi i compiti a casa sono utili? Se avete idee più interessanti su come passare il resto dell’estate in modo divertente e allo stesso tempo formativo, raccontatecele!!!

Published On: 22 Luglio 2022Categories: Costume&Società, KidsViews: 25