Foreste? Lo strumento migliore contro il cambiamento climatico

Vi siete mai chiesti quanto siano fondamentali le foreste per contrastare i cambiamenti climatici?

Ce lo spiega bene Giacomo Grassi, ricercatore del Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea a Ispra (Varese). Grassi sostiene che le foreste possono contrastare l’aumento delle emissioni e aiutare anche a creare città resilienti. Giacomo Grassi infatti afferma che

le foreste stanno emergendo sempre più come elemento fondamentale nella lotta al climate change. Sono le tecnologie migliori su cui possiamo contare per compensare le emissioni”.

Giacomo Grassi è ormai da anni un vero autentico esperto in materia. È uno scienziato, tra i pochi italiani a far parte dell’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change. Lavora ogni girono per mettere in luce il ruolo delle foreste nell’assorbimento della CO2 e cercare soluzioni e strategie migliori, per contare sul loro ruolo di alleate nella lotta ai cambiamenti del clima.

Si interfaccia nel campo della scienza e della politica, seguendo in prima linea le negoziazioni internazionali e le Conferenze sul Clima. Era di fatti presente alla conferenza ONU sui Cambiamenti climatici (COP 21) del 2015, che ha portato al famoso Accordo di Parigi.

Ecco cosa ne pensa sullo stato forestale e il loro importante contributo nella lotta al climate change e non solo.

Il ruolo delle foreste nella lotta al cambiamento climatico

Secondo Grassi, visto che una parte delle emissioni non potranno essere azzerate, si dovranno sicuramente mettere in atto dei meccanismi compensativi.

Ecco che le foreste sono le tecnologie migliori su cui possiamo contare ad oggi.

Le foreste sono di fatto essenziali per raggiungere gli obiettivi fissati a Parigi, anche se non possano risolvere tutto. Una rapida decarbonizzazione del settore energetico rimane imprescindibile.

Sappiamo bene però che ad oggi la deforestazione continua a ritmi troppo elevati nelle aree tropicali. Tutto questo accade perché c’è bisogno di fare spazio agli allevamenti di bovini, oppure le terre vengono utilizzate per le coltivazioni dedicate, volte a soddisfare i consumi di carne e di altri prodotti, utili anche ai Paesi occidentali.

Purtroppo la deforestazione ha un effetto drammatico sul clima, perché causa il rilascio improvviso di enormi quantità di anidride carbonica, pazientemente accumulate dalle foreste nel corso dei decenni, se non dei secoli precedenti. Inoltre ha un grave impatto anche sulla biodiversità. Le foreste infatti racchiudono l’80% della diversità biologica terrestre, nonché un impatto pesante anche sulle popolazioni locali.

Ben diversa è la situazione in Europa e in Italia. Le foreste qui si stanno espandendo, basti pensare che dal dopoguerra a oggi in Italia la superficie forestale è praticamente raddoppiata, soprattutto prendendo il posto dei pascoli montani ormai abbandonati.

Basterebbe quindi massimizzare i benefici di questa espansione con una gestione forestale accorta, per gestire al meglio i servizi ecosistemici che la foresta sa offrire.

Il ruolo della forestazione nelle aree urbane e periurbane italiane

La forestazione sicuramente si deve concentrare nei luoghi dove c’è più bisogno e dove le specie vegetali possono svolgere funzioni multiple. Detto questo le aree urbane e periurbane ne hanno particolarmente bisogno. Sebbene l’impatto globale dell’assorbimento di CO2 da parte della riforestazione urbana sia modesto, l’impatto a scala locale può essere notevole. Gli alberi, facendo ombra e traspirando acqua, raffreddano le aree limitrofe e aiutano a sopportare meglio le ondate di calore. E poi hanno un’azione positiva per ridurre l’inquinamento atmosferico, nel controllo idrogeologico, oltre a ricostituire le reti ecologiche spesso interrotte.
Motivo per cui sempre di più assisteremo a una collaborazione sempre più stretta tra urbanisti, architetti e gestori del verde. Le foreste avranno un ruolo strategico nel conferire resilienza alle città, oltre che per migliorare il nostro benessere. Ci sarà quindi sempre maggiore integrazione tra l’elemento green nel tessuto urbano. In ogni caso degli alberi non potremo mai fare a meno in città e, in generale, nei luoghi in cui viviamo.

Infine nel 2021 si prevede che la Commissione europea proponga una strategia forestale in cui si dovrà cercare di trovare il giusto equilibrio tra le varie istanze.  L’equilibrio tra protezione della biodiversità, produzione di legno, contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici, ma anche protezione delle stesse foreste dagli impatti dei cambiamenti climatici, quali l’aumento di incendi e di danni da insetti o da vento.

Published On: 23 Novembre 2020Categories: Ambiente, ClimaViews: 5