Dal 20 al 27 Novembre tutti fuori per i diritti dei bambini

Dal 20 al 27 Novembre tutti fuori per i diritti dei bambini, non è uno scherzo e neanche una rivolta!

Si tratta dell’iniziativa della fondazione “Francesca Rava” per sostenere nella giornata mondiale per i diritti dei bambini chi è in difficoltà.

Su tutto il territorio nazionale, all’interno delle farmacie aderenti, ci saranno volontari, dal 20 al 27 novembre, pronti a raccogliere prodotti destinati ai bambini e alle famiglie in difficoltà.

Secondo uno studio lanciato da “save the children” e “Unicef”, a causa della pandemia covid, nel mondo ci sarà un incremento di bambini che vivono in povertà pari ad 86 milioni. Solo in Italia circa 1, 2 milioni di loro vive in condizioni di povertà assoluta.

In un anno particolare, come questo 2020, le famiglie in difficoltà sono aumentate e questa iniziativa è l’occasione per aiutare, con un piccolo gesto, i bambini del nostro paese.

 

I diritti dei bambini nel mondo

Con la convenzione internazionale sui diritti all’infanzia, nel 1989 si è siglato un accordo tra le nazioni in cui sono stati redatti 41 articoli per la tutela dei diritti dei bambini e dei ragazzi fino a 18 anni.

Ad oggi tutti i paesi del mondo fanno parte della convenzione ad eccezione degli Stati Uniti. Il problema per cui gli USA non hanno ancora purtroppo ratificato la convenzione sembrerebbe l’articolo che riguarda la pena di morte.

Evoluzione e modernità sono due parole che non hanno molto valore se non associate ai diritti dei bambini, i più deboli, coloro che necessitano della nostra protezione e che sono il nostro futuro.

I paesi dell’Africa sono quelli che registrano le condizioni di vita peggiori per i bambini. Come recita Checco Zalone nella canzone la cicogna strabica del film “tolo tolo”: “cosa ho fatto? Perché mai?” Sono queste le domande che si pone ogni bambino destinato a soffrire la fame, lavorare senza sosta, crescere da solo o addirittura a non poter crescere.

Nessuno di noi ha una risposta a queste domande, ma tutti insieme possiamo fare qualcosa. I nostri governi possono fare molto e ogni genitore può educare i figli ad atteggiamenti più solidali.

Ci preoccupiamo di ciò che un bambino diventerà domani, ma dimentichiamo che è qualcuno oggi

Stacia Tauscher

 

Cambiare mentalità per cambiare il futuro

Il noto fisico tedesco Albert Einstein diceva: “non possiamo pretendere che le cose cambino, se facciamo sempre le stesse cose!”

E’ evidente che la condotta degli esseri umani, soprattutto quella dell’era moderna non sia sostenibile per il pianeta.

Mentre in occidente consumiamo regolarmente carne durante i pasti, nei paesi del terzo mondo è difficile persino procurarsi un tozzo di pane. Per aiutare a combattere la fame nel mondo bisogna cambiare le nostre abitudini alimentari e scegliere una dieta vegetariana.

Vi starete domandando cosa cambia? Se in occidente si mangiasse meno carne, nel terzo mondo soffrirebbero comunque la fame. Niente di più sbagliato, affrontiamo l’argomento anche nell’articolo: agricoltura intensiva e i cambiamenti climatici.

Il 70% della superficie agricola europea serve per alimentare gli allevamenti intensivi. Circa 125 milioni di ettari di terra sono destinati alla produzione di mangimi o al pascolo di animali che poi verranno macellati. Se la dieta delle persone variasse, si potrebbero destinare una parte di quei milioni di terra alla produzione di alimentazione per le persone di tutto il mondo.

Insegniamo alle generazioni future quella che è la nostra grande cultura alimentare, la stessa che in tutto il mondo ci invidiano e che è l’eccellenza del nostro paese: la dieta mediterranea. Cominciamo a scegliere energie rinnovabili e prodotti ecosostenibili, cambiamo le nostre abitudini!

Preoccupiamoci per il bene del nostro pianeta e di tutti coloro che lo abitano, mettendo in atto i cambiamenti indispensabili per il futuro dei bambini e dei giovani. Concediamo loro il diritto di vivere, di godersi il pianeta e le bellezze che li circondano il più a lungo possibile.

Published On: 19 Novembre 2020Categories: Costume&SocietàViews: 3