Clonazione artificiale, da Star Wars alla realtà

La prima cosa a cui penserete parlando di clonazione artificiale, sarà Star Wars e cloni, ma nella realtà questa riguarda solo animali e piante.

Nel linguaggio biologico si indica la copia identica di un essere vivente o di una cellula o anche semplicemente di una molecola di DNA.

Nel famosissimo film di George Lucas i soldati cloni vennero creati dai Kaminoani, esperti costruttori di cloni, su richiesta segreta del Maestro Jedi Sifo-Dyas. L’intento era quello di costruire un esercito in grado di difendere la Repubblica.

Il Maestro Sifo morì subito e il progetto venne recuperato dai Sith, che utilizzarono come matrice per la clonazione dei soldati, il cacciatore Jango Feet. Il resto è storia, arte, spettacolarità e passione da più di quarant’anni.

Nella realtà e sul pianeta terra, la clonazione artificiale è arrivata al pubblico dopo molti anni e clonazioni di piccoli animali, come rane e topi. Il primo scienziato che clonò ricci di mare fu un nel 1855 il tedesco Dreisch, ma la clonazione più famosa della storia fu Dolly.

Dolly venne clonata da Ian Wilmut nel 1966, fu il primo mammifero a cui poi seguirono altri tra cui cani, gatti e mucche.

La pecora clonata visse 6 anni, contro la vita media di una pecora che si aggira attorno ai 10 – 12 anni.

Per molto tempo si è creduto che la breve vita di Dolly fosse dovuta dall’accorciamento dei telomeri, lo stesso professore ne era convinto. I telomeri, protezioni per i cromosomi indicatori del processo di invecchiamento, con la clonazione subiscono un accorciamento presente sin dalla nascita. Oggi la maggior parte degli scienziati, non ritiene che sia questa la causa della sua breve vita.

 

La clonazione in natura

La clonazione non è solo quella artificiale, in natura è molto comune in particolare tra le piante, ma è possibile trovarla anche tra esseri umani e animali.

Per potersi considerare una sorta di cloni, i gemelli devono essere monozigoti o monoculari, cioè provenire dallo stesso ovulo che si separa dopo nelle prime fasi di sviluppo.

Nel 2016 per la prima volta sono stati identificati due cani gemelli in Sudafrica. I due cuccioli erano attaccati alla stessa placenta e come succede appunto per i gemelli, condividevano lo stesso DNA.

La clonazione naturale delle piante e degli organismi unicellulari sono il caso  più frequente in natura.

Se seminate dei pomodori nel vostro giardino e da questi si stacca un pezzo cadendo per terra, col tempo metterà radici e nascerà una nuova pianta. A proposito di semina, con l’avvicinarsi della primavera puoi scoprire come creare un piccolo orto nell’articolo: orto fai da te, in vaso o nel terreno.

Circa 20000 anni fa se ne accorsero i primi contadini, notando che staccando un rametto da una pianta e conficcandolo nella terra, dopo alcuni giorni i rametti cominciavano a crescere.

Questa tecnica ancora oggi utilizzata si chiama: talea.

 

E’ possibile creare una copia identica di una persona?

Forse è la prima domanda che vi siete posti riguardo la clonazione.

Per il momento cloni di Star Wars a parte, sul nostro pianeta non sono mai stati creati cloni artificiali con le persone. Lo stesso professor Ian Wilmut sospese il suo lavoro, considerando la clonazione sugli esseri umani difettosa.

Per quanto riguarda invece i gemelli, cloni naturali,  basti sapere che seppur identici nell’aspetto e spesso anche in ambiti caratteriali, ognuno però ha delle impronte digitali uniche!

Le impronte digitali che si formano ancora prima di nascere, restano invariate per tutta la vita  e la forma dipenderà non solamente dalla genetica, ma anche dall’ambiente circostante.

La stessa posizione dei feti nel grembo della mamma, porterà i gemelli ad avere ognuno, impronte diverse.

Stessa cosa si potrebbe dire per il cervello, le esperienze, l’ambiente circostante e il vissuto di ognuno contribuiscono a creare le singole e uniche caratteristiche di una persona.

Published On: 26 Febbraio 2021Categories: Ambiente, Animali & BiodiversitàViews: 2