Arriva il “superenzima” che mangia la plastica in tempi record
Dall’Università inglese di Portsmouth, un team di scienziati ha progettato un “superenzima”, in grado di degradare la plastica sei volte più velocemente del precedente enzima mangia plastica.
La ricerca è stata pubblicata negli Atti della National Academy of Sciences. Questo nuovo superenzima, realizzato in laboratorio, potrebbe contribuire a rafforzare gli sforzi per riciclare la plastica. Al giorno d’oggi molte plastiche monouso finisco sempre di più nelle discariche, nei corsi d’acqua o per terra. Questo nuovo enzima ci aiuterebbe a smaltire tutti questi rifiuti.
Il superenzima mangia plastica
Tale superenzima, sviluppato in laboratorio, è nato collegando due enzimi separati, trovati in un insetto mangia-plastica, scoperto per la prima volta in un sito di rifiuti giapponese nel 2016.
Il team di scienziati, non potendo combinare gli enzimi naturalmente, ha avviato il processo di ingegnerizzazione di un superenzima combinando i due enzimi.
Già nel 2018 era stato progettato il primo enzima che degradava la plastica in pochi giorni. Il team di scienziati afferma che il loro superenzima scomponga la plastica ad una velocità sei volte più veloce rispetto alla versione del 2018.
John McGeehan, professore presso l’Università di Portsmouth, ha commentato così “quando abbiamo collegato gli enzimi, in modo piuttosto inaspettato, abbiamo ottenuto un drammatico aumento dell’attività. Questa è una traiettoria verso il tentativo di produrre enzimi più veloci che sono più rilevanti a livello industriale. Ma è anche una di quelle storie dove si può imparare dalla natura per poi riportarlo in laboratorio”.
Nuovi investimenti per riciclare la plastica
Queste nuove scoperte aprono la strada per fare nuovi investimenti volti a riciclare la plastica nei prossimi anni.
Inoltre il team di scienziati crede che, combinando il superenzima con gli enzimi di degradazione del cotone esistenti, possa anche aiutare a riciclare diversi tipi di tessuto.
La ricerca è stata effettuata dagli scienziati dell’Università di Portsmouth in collaborazione con quattro istituzioni con sede negli Stati Uniti.
I ricercatori stanno ancora apportando modifiche agli enzimi per scoprire se possono accelerare il processo. Secondo McGeehan “c’è un enorme potenziale. Ne abbiamo diverse centinaia nel laboratorio che stiamo attualmente tenendo insieme.”
Queste nuove scoperte e tutti gli strumenti scientifici di cui disponiamo possono aiutarci a smaltire rifiuti di plastica che creiamo ogni anno.
