7 paesi che hanno legalmente riconosciuto i diritti della natura
Sono talmente tante le notizie negative riguardanti i diritti della natura che spesso ci dimentichiamo di notare quelle positive.
Ci sono tante buone iniziative nei confronti dell’ambiente e la Natura si sta guadagnando diritti legali propri.
Numerosi ecosistemi in tutto il mondo sono stati dichiarati “entità viventi” da tribunali locali o federali, molti dei quali garantiscono leggi codificate appositamente per gestire, conservare e proteggere la natura.
Dall’Australia all’America, questi 7 paesi hanno posto le basi in tutto il mondo con casi emblematici riguardanti i diritti della natura.
1. Ecuador
Pachamama è il nome che si da alla natura in Ecuador, il nome della dea Inca della fertilità, letteralmente Madre Natura.
Nel 2008 l’Ecuador ha fatto la storia diventando il primo paese al mondo a ratificare la propria costituzione per includere i diritti della natura.
L’articolo 71 della costituzione adesso stabilisce che Pachamama non solo ha il diritto di esistere, ma anche di far rispettare il suo “mantenimento e rigenerazione dei suoi cicli di vita, strutture, funzioni e processi evolutivi”.
È del 2011 la prima sentenza di una corte ecuadoriana in favore del fiume Vilcabamba, deturpato dalla costruzione di una strada.
2. Nuova Zelanda
Nel 2017, la Nuova Zelanda ha concesso al fiume Whanganui i diritti legali di un essere umano.
Incluse non solo le sue acque ma anche il letto del fiume e la sua flora, sottosuolo e lo spazio aereo sovrastante.
Sebbene solo recentemente i tribunali abbiano riconosciuto il fiume come entità vivente, gli indigeni Maori della Nuova Zelanda hanno da tempo considerato il fiume, o Te Awa Tupua, dotato di uno spirito e hanno combattuto per i suoi diritti .
3. Colombia
Il fiume Atrato, vicino ai confini con Panama, nel 2017 è stato dichiarato dalla Corte costituzionale colombiana entità vivente.
Nel 2018 inoltre la Corte Suprema della Colombia ha riconosciuto i diritti legali degli ecosistemi dell’Amazzonia, sostenendo che l’Amazzonia colombiana aveva il diritto di “protezione, conservazione, manutenzione e restauro”. Venticinque cittadini di età compresa tra 7 e 25 anni hanno intentato causa, incoraggiati a prendere in mano la situazione di fronte alla deforestazione. Da allora, anche i fiumi La Plata e Cauca hanno avuto il loro status giuridico aggiornato, così come l’ecosistema Páramo de Pisba nelle Ande alte.
4. Bangladesh
La Corte suprema nel 2019 ha proclamato tutti i fiumi del Bangladesh vivi e titolari di diritti legali. La nazione asiatica conta diverse centinaia di fiumi essenziali per la vita locale. Innumerevoli comunità si sono stabilite sulle rive dei fiumi del paese, facendo affidamento sulle loro acque per la pesca e l’agricoltura, purtroppo però queste comunità contribuiscono al peggioramento dell’inquinamento.
5. India
L’ Alta Corte nello stato di Uttarakhand nell’India settentrionale ha stabilito che i fiumi Gange e Yumana meritavano diritti e protezioni legali.
Il Gange è considerato sacro secondo l’induismo, usato nei rituali sacri quali le cremazioni e le abluzioni quotidiane. Di conseguenza, è diventato fortemente inquinato fino al punto di essere tossico.
Purtroppo, il governo locale ha presentato un caso alla Corte suprema indiana a seguito della sentenza Uttarakhand, e la decisione dell’Alta Corte di Uttarakhand è stata alla fine annullata, invertendo lo status del Gange e dello Yumana.
Costante nel suo impegno a cambiare il rapporto tra uomo e natura, l’Alta Corte di Uttarakhand da allora ha stabilito che il regno animale dovrebbe essere considerato un’entità legale e il popolo dello stato i suoi tutori legali.
Secondo la Corte, tutti gli animali, che includono sia le specie “aviarie che quelle acquatiche”, hanno diritto a un habitat vivibile. La sentenza ha anche incluso le norme agricole relative al trattamento degli animali da allevamento.
6. Stati Uniti
Dozzine di comunità negli Stati Uniti hanno codificato le leggi sui diritti della natura negli ultimi dieci anni. Tamaqua Borough, Pennsylvania, è diventato il primo nel 2006, non solo negli Stati Uniti ma anche nel mondo.
Insieme al Fondo comunitario per la difesa legale dell’ambiente, il comune ha approvato un’ordinanza che riconosce i diritti degli ecosistemi della zona degradati dai fanghi di depurazione scaricati sui terreni agricoli.
Negli anni successivi, altre comunità della Pennsylvania, così come quelle dal Maine al New Mexico, hanno seguito la guida di Tamaqua Borough.
Nel 2010, circa 250 residenti a ovest di Pittsburgh hanno votato all’unanimità a favore di una legge che imponeva il diritto dell’ambiente di essere libero dal rischio di inquinamento.
Nel 2018, la banda della Terra Bianca di Ojibwe del Minnesota nordoccidentale ha sostenuto i diritti della manoomin, o riso selvatico, che includeva i diritti all’acqua pulita, alla rigenerazione e alla protezione da contaminazione e inquinamento.
7. Australia
Nel settembre 2017 un altro fiume è stato legalmente dichiarato un’entità vivente: il fiume Yarra nello stato di Victoria in Australia.
È stata una decisione fondamentale per la popolazione aborigena australiana, in particolare il popolo Wurundjeri della Yarra River Valley, che ha anche contribuito a ideare la Yarra River Protection Act.
L’ atto riconosce i diritti del fiume come entità vivente e richiede l’implementazione di un piano per il suo mantenimento, protezione e conservazione.
