25 Aprile, Festa della Liberazione e della resistenza
L’Italia è l’unica nazione a commemorare la Festa della Liberazione, il 25 aprile. La maggior parte dei Paesi europei festeggia l’8 maggio, qualcuno il 5. Il nome della ricorrenza cambia e talvolta anche il significato, attribuito perlopiù alla vittoria della guerra, e non alla liberazione del paese.
In base alla resa di Caserta, la data effettiva della fine della guerra corrisponde al 3 Maggio, la liberazione di tutti i territori Italiani si concluse il 29 aprile.
La commemorazione del 25 aprile, che si festeggia ogni anno dal 1946, ha quindi un significato più ampio.
Si vuole ricordare in realtà non un solo giorno, ma un intero periodo. L’Italia meridionale infatti era stata liberata in quei giorni, dagli alleati americani. Il 25 aprile fu la data in cui il CLNAI (Com. di Liberazione Nazionale Alta Italia) da Milano, proclamò l’insurrezione generale della resistenza. Al grido di: “arrendersi o morire”, venne indicato a tutti i partigiani dell’Italia settentrionale di insorgere, catturare ed eventualmente uccidere i nazifascisti che non si fossero arresi.
In quei giorni si liberava l’Italia e gli italiani da un regime di violenza, dalla discriminazione, dalla paura e si restituiva agli uomini il diritto alla libertà.
Come si festeggia il 25 aprile
Dall’anno seguente, nella stessa giornata si cominciò a festeggiare. La festa divenne ufficiale e definitiva nel 1949 con la legge 269. Da allora gli Italiani sono scesi nelle strade in corteo: con striscioni, cartelloni, cantando e ballando. Il 25 aprile è un giorno di festa, un giorno per ricordare che la forza della resistenza, porta i suoi frutti.
Quest’anno a causa del coronavirus i festeggiamenti e i vari cortei sono bloccati, con controlli serrati ovunque nella nazione. Le iniziative però sono tante, diverse in ogni città e molte già programmate.
Alcune tra le proposte per quest’anno, sono iniziative che possiamo fare tutti da casa. Ancora una volta balconi e finestre saranno le piazze d’Italia.
Qualcuno suggerisce di accendere una candela accesa, da lasciare in vista davanti ai vetri venerdì sera. E’ indubbiamente il momento migliore per appendere le nostre bandiere Italiane.
Il canto simbolo di liberazione nel mondo
Torniamo a cantare sui balconi e questa volta, sarà d’obbligo inneggiare tutti la stessa canzone. L’inno dei partigiani, ormai famoso in tutto il mondo, “Bella ciao” simbolo di protesta, di ribellione e liberazione.
L’autore è sconosciuto, così come le origini della musica e del testo. Una canzone spuntata dal nulla, poco conosciuta nel periodo di resistenza e diventata famosa nel dopoguerra. La sua popolarità è cresciuta fino ad arrivare sul palcoscenico del Festival mondiale della gioventù, e in televisione cantata dal grande Giorgio Gaber, che poi la pubblicò in un 45 giri.
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