Impatto sull’ambiente dei rifiuti covid19
In seguito alla pandemia, molte attività produttive si sono fermate e i consumi sono diminuiti. Il covid19, non solo ha mandato in crisi il nostro sistema sanitario, ma ha anche generato una quantità di rifiuti che ora devono essere smaltiti. I rifiuti sanitari sono in forte crescita, per non parlare degli atti incivili da parte di alcune persone, che gettano per terra o nei fiumi guanti e mascherine.
Sicuramente il sistema di gestione dei rifiuti è uno dei settori più colpiti. Questo perché da un lato c’è stata la riduzione drastica dello smaltimento di rifiuti speciali, dopo la chiusura di alcune aziende, e dall’altro l’esplosione dei rifiuti sanitari. Il rallentamento di alcune industrie impatterà sicuramente sulle fasi a valle della filiera, cioè il recupero e il riciclo.
Sì perché la chiusura di settori che, trattano o utilizzano materiali provenienti dalla raccolta differenziata e la sospensione delle esportazioni, stanno riducendo gli sbocchi dei materiali raccolti e gli stoccaggi si saturano velocemente. Si dovrebbe cercare di ridurre alcuni blocchi, come stanno facendo alcune regioni, come l’Emilia Romagna. Anche perché da qui a fine anno, si stimano un miliardo di guanti e mascherine da smaltire.
I costi dei rifiuti prodotti dal Covid19
E poi c’è il problema di chi pagherà e in quale forma i costi per il servizio rifiuti. Sì perché questa tassa incide in modo diverso a seconda dell’utente. Ad esempio ci sono alcune attività di commercio e ristorazione che non riusciranno a riaprire in tempi brevi, come bar, ristoranti e locali pubblici.
Sicuramente nella fase successiva alla pandemia bisognerà rivedere il sistema della gestione dei rifiuti nel suo complesso, guardando a un futuro più sostenibile.
Come ha ben detto il responsabile di Althesys “la ripresa post pandemia, potrà essere un’opportunità per affrontare con maggiore forza le debolezze del nostro Paese per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti: carenze di infrastrutture, eccessiva burocrazia, decisioni politiche spesso rinviate e, a livello sociale, poca sensibilità e cultura ambientali. Forse anche un’occasione per avere più consapevolezza della strategicità dell’economia circolare”.
Problemi ambientali
Utilizzare mascherine e guanti ad oggi è il modo più efficace per proteggersi dal Covid-19. Ma quanto costa all’ambiente il massiccio utilizzo di questi mezzi di protezione? Purtroppo come tutti sappiamo sono prodotti realizzati con materiale non riciclabile all’origine. In alternativa troviamo mascherine lavabili, ma destinate anche queste ad essere smaltite.
Il timore però più grosso, è quello del rilascio incontrollato di questi prodotti nell’ambiente. Sì perché se da un lato i guanti sono un mezzo di trasmissione del virus, e quindi un problema sanitario, dall’altro la loro rottura genera microplastiche, dannose per gli animali di terra e di mare, in quanto scambiate per cibo. Sono dannosi per tutto l’ecosistema.
L’incuria dell’essere umano uccide, ricordiamocelo tutti. Fai la scelta giusta e sostenibile.
