Chiuse le ultime centrali svedesi e austriache a carbone
Nuove “new entry” tra le città europee che dicono no al carbone: Svezia e Austria hanno entrambe chiuso le loro ultime centrali a fine Aprile. Si sono così unite al Belgio che si è liberato dal carbone a favore delle fonti energetiche rinnovabili.
Come ha ben detto Kathrin Gutmann, direttore della campagna per l’Europa Beyond Coal “Viste le gravi sfide sanitarie che stiamo affrontando, dire no al carbone e optare per le energie rinnovabili è la decisione giusta. Sicuramente migliorerà la nostra salute, il clima e le economie più resilienti.”
Chiusura delle centrali a carbone
Già nel 2019 Vienna aveva cercato di chiudere la sua ultima centrale a carbone. Oggi l’impianto di Mellach, situato nella Stiria ha spento definitivamente le macchine, segnando un traguardo fondamentale per la Nazione. L’Austria è diventata, infatti, il secondo Stato membro dell’UE, dopo il Belgio, ad aver concluso il suo phaseout.
Con grande soddisfazione Leonore Gewessler, il ministro per il clima e l’ambiente, ha dichiarato che “la chiusura dell’ultima centrale a carbone costituisce un passo storico. L’Austria sta finalmente abbandonando l’elettricità da carbone e muovendosi verso l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Entro il 2030, il 100% dell’energia elettrica sarà verde. Il nostro sistema energetico sarà rimodellato in modo pulito, economico e soprattutto sicuro”.
Anche la Svezia aveva programmato di stoppare l’uso del carbone nel 2022, ma è riuscita a raggiungere questo obiettivo già quest’anno. Infatti, in seguito ad un inverno stranamente mite, la Svezia ha chiuso la sua ultima centrale a carbone Värtaverket di Stoccolma Exergi AB, attivata nel 1989, situata a Hjorthagen.
Perché stoppare l’uso del carbone
L’utilizzo del carbone si è ridotto notevolmente sia in seguito alla maggiore consapevolezza ambientale, che all’aumento dei costi operativi. Lo confermano le statistiche del think tank Carbon Tracker, dalle quali nel 2017 il 40% delle centrali a carbone dell’UE ha registrato una perdita. Nel 2019 il costo per gestire una centrale a carbone è stato quasi il 100% rispetto a scegliere le rinnovabili.
Altri paesi europei hanno in programma di unirsi al futuro senza carbone. La Francia, ad esempio, punta ad essere carbon free entro il 2022; Slovacchia e Portogallo entro il 2023; il Regno Unito entro il 2024; e Irlanda e Italia entro il 2025.
Anders Egelrud, CEO di Stockholm Exergi AB, ha dichiarato che “oggi sappiamo che dobbiamo smettere di usare tutti i combustibili fossili, quindi il carbone deve essere gradualmente eliminato e lo facciamo diversi anni prima del piano originale”. “Poiché 30-40 anni fa Stoccolma era quasi totalmente dipendente dai fossili, abbiamo fatto enormi cambiamenti e ora stiamo facendo un passo avanti dalla dipendenza dal carbone e continuando il viaggio verso un sistema energetico interamente basato su energia rinnovabile e riciclata”.
Il nostro futuro si fa sempre più sostenibile e a basso impatto per l’ambiente.
