Brasile: in 6 mesi distrutti 7.500 km2 di foreste

Quest’anno la deforestazione in Brasile batte il suo record in negativo.

In questo primo semestre infatti le motoseghe hanno abbattuto 3.988 km2 di Amazzonia. Si tratta di un’area grande 22 volte la città di Milano o 3 volte il comune di Roma.

Un risultato così negativo non veniva registrato dall’Inpe dal 2008. Anno in cui l’Istituto Nazionale per le ricerche spaziali del paese sudamericano ha iniziato a raccogliere tali dati.

Purtroppo siamo quota al 4° anno consecutivo che il record viene abbattuto.

 

La deforestazione in Brasile è record

Lo stesso sistema DETER-B conferma la crescita della deforestazione in Brasile rispetto al 2021. Durante lo svolgimento della COP26 di Glasgow, il presidente Bolsonaro ha promesso di portare il disboscamento a zero entro il 2028, promesse che purtroppo sono rimaste solo parole. Le motoseghe invece hanno abbattuto un record dopo l’altro.

Purtroppo negli ultimi anni la deforestazione è aumentata notevolmente. Da agosto 2021 fino a gennaio 2022 sono spariti 4.512 km2 di foresta. Un periodo considerato di bassa per il logging. A gennaio la deforestazione amazzonica è aumentata del 430% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Secondo i dati Inpe quest’anno si è registrato un aumento del 17%. A giugno invece del 10% rispetto all’anno precedente. Le aree più colpite sono Amazonas e Parà.

Lo stesso Cerrado, la savana più biodiversa al mondo, ha registrato dati da record. La deforestazione nel mese di giugno ha superato i 1.000 km2. Prendendo in considerazione il semestre invece, i dati sono eclatanti. Parliamo di 3.638 km2, un aumento pari al 44,5% rispetto al 2021.

 

Bolsonaro e la sua strategia elettorale

La strategia elettorale di Bolsonaro è sempre stata a favore degli interessi degli allevatori e dell’industria estrattiva. Fin dal 2019 ha provato a scavalcare l’impianto legislativo a favore dell’ambiente per favorire tali settori. Ecco perché l’aumento della deforestazione risulta atteso.

II Amazzonia ha inviato per 2 anni i militari, formalmente per prevenire gli incendi, ma in realtà lo scopo era quello di tenere d’occhio gli attivisti ambientali.

A pochi mesi dall’elezioni Bolsonaro ha cercato di togliere alle popolazioni indigene i diritti sulle loro terre e a modificare la definizione di “Amazzonia legale” per facilitarne lo sfruttamento economico.

Stando alle dichiarazioni di Mariana Napolitano, del WWF Brasile, il paese ha perso 3.988 km2 nell’Amazzonia legale in soli sei mesi.

Tutti sappiamo che l’Amazzonia risulta essere fondamentale per regolare le precipitazioni da cui dipendono agricoltura, approvvigionamento di acqua potabile e disponibilità di energia idroelettrica.

Per Mariana Napolitano “Il furto di terre pubbliche e l’estrazione mineraria illegale, che non generano ricchezza o qualità della vita, stanno distruggendo il nostro futuro”.

Un pensiero che ci sentiamo di sostenere in toto e voi?

Published On: 11 Luglio 2022Categories: Clima, EcologiaViews: 20